Anche se oggi non sono più così diffuse come una volta, le pile zinco carbone continuano ad essere vantaggiose per alcuni utilizzi.

In questo articolo, Panamar ti spiega cosa sono le batterie zinco carbone e come funzionano.

Le pile zinco carbone sono state nel tempo affiancate da altre tipologie di pile, in particolare quelle alcaline. Il vantaggio per cui vengono ancora impiegate è rappresentato sicuramente dal costo: sono pile molto economiche.

Il modo più intelligente di utilizzare le pile zinco carbone è dunque quello di sceglierle per dispositivi a basso consumo, per esempio telecomandi, orologi o sveglie.

Inoltre, per fornire ai clienti solo articoli sicuri ed efficienti, ti consigliamo di non acquistare pile zinco carbone di marchi sconosciuti perché potrebbero essere di bassa qualità e rilasciare un liquido acido che danneggerebbe il dispositivo sul quale sono installate. Assicurati anche che siano prive di mercurio e piombo.

Se vuoi ricevere altri consigli su come selezionare al meglio le pile zinco carbone e qual tipologie scegliere, contatta il team Panamar: siamo a tua disposizione.

Com’è fatta una pila zinco carbone?

Una pila zinco carbone è dunque una pila a secco.

Ecco com’è fatta.

·       Un anodo di zinco metallico occupa la base inferiore e la superficie della pila. Lo zinco rappresenta anche il contenitore della pila.

·       All’interno è presente una soluzione gelatinosa di biossido di manganese e cloruro di ammonio. Questa pasta contiene anche polvere di carbone.

·       Nella pasta gelatinosa è immersa una barretta di grafite, che costituisce il catodo. Questo è ricoperto da un cappuccio metallico che sporge all’infuori.

·       Della plastica sigillante divide il cappuccio metallico dal contenitore di zinco. In questo modo non c’è il rischio di corto circuito tra anodo e catodo.

Come funziona una pila zinco carbone?

All’interno delle pile zinco carbone è presente un filo di rame. Gli elettroni liberi che sono all’interno si muovono, attratti dal catodo, fin quando ci sono elettroni nell’anodo, dove si accumulano per il processo di ossidazione. A causa dell’accumulo di cariche di segno opposto, tra catodo e anodo si genera quindi una tensione elettrica o una differenza di potenziale.

Ed è proprio questo fenomeno che permette la generazione della corrente elettrica.

La barra di grafite e il carbone presenti nella pila non hanno effetto sulla reazione ma aiutano il transito degli elettroni.